mercoledì 2 aprile 2025

Penso spesso che è impossibile commentare ciò che scrivo, mi domando quindi quale senso possa avere farlo in un contesto in cui l’interloquio è fondamentale. 
Qui scrivo solo per me, mi dico e un po’ mento, scrivo per lasciare un segno alle spalle dei miei giorni: non riesco a pensare a dei possibili commenti mentre lo faccio. Vi sono dei moti dell’animo che non hanno alcun senso comune, alcuna giustificazione e che, tuttavia, si palesano senza ritegno. E’ questo il motivo dei miei ritorni e delle mie assenze. Come il ritmo incessante dell’onda sul bagnasciuga. Dei luoghi che ho visitato ho piena la testa e i cuore, il mare avvicina e allontana a seconda dei casi. 
Ti avvolge e ti guarda: non sei tu ad osservarlo ma è lui che ti scruta e non puoi sfuggire al suo giudizio se ha voglia di dartelo. Ho riflettuto a lungo sulla mia vita e sui percorsi compiuti: ad un certo punto ho avuto la sensazione che il tempo si fosse dilatato e, con esso, anche le alternative possibili.

4 commenti:

  1. E' difficile seguire le tue tracce. Ho contato, quanti? 7-8 blog? Forse di più. Non so se giochi a nascondino o nascondi i messaggi sotto un sasso sperando che qualcuno li trovi. Non ti giudico, sia chiaro. Forse non ne capisco il senso. Dopotutto il miglior modo di nascondere qualcosa e porlo in bella vista. Surfinia

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    1. Surfinia il senso di quel che faccio non lo conosco con certezza nemmeno io, non più. Non sto bene ovunque, in tutti i sensi, non mi accoglie più neanche la scrittura: quella già prodotta in 40 anni resta come sentinella alla mia inquietudine. Non credo sia difficile seguire le mie tracce, alcuni blog come questo sono chiaramente visibili e commentabili, ciò che manca semmai è l'interloquio costante e capisco che sia un grande ostacolo. Per tutto il resto penso che trovare ogni tanto qualcosa di mio in rete non debba essere un problema per nessuno...basta cliccare e andare oltre. Vi sono cose dentro un essere umano che la sua scrittura non esprime compiutamente ma le lascia solo intuire e questo in realtà è esattamente il mio obiettivo.

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    2. "Per tutto il resto penso che trovare ogni tanto qualcosa di mio in rete non debba essere un problema per nessuno...basta cliccare e andare oltre". Anche tu cedi alla tentazione di mettersi sulla difensiva. Chi arriva da te, ti legge e lascia un pensiero lo fa per scelta. Un invito a passare oltre è pleonastico. Ma tranquillo, lo faccio anch'io qualche volta. Abbiamo nel DNA la paura di offendere. Puo' essere un pregio, agli occhi di chi guarda, ma una fregatura per chi la possiede.

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    3. Touche'. Ma il bisogno di difendersi si è stampato nel mio DNA dopo essere entrato nel mondo dei blog. Non è una scusa bensì una constatazione...non ho dubbi su di te, sono tranquillo.

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Dalla blogosfera nel suo insieme io adesso sono fuori. I commenti sono liberi per ovvi motivi.